Nasce Jazzer: cultura jazz in Emilia-Romagna
Dall’unione di tre prestigiose realtà culturali, Bologna Jazz Festival, Crossroads – Jazz e altro in Emilia-Romagna e Jazz Club Ferrara prende vita Jazzer: la più ampia proposta musicale e concertistica della regione in campo jazzistico. Prende così forma una kermesse di inedita grandezza: nove mesi di programmazione musicale e un’estensione geografica che tocca sia le principali città che i più remoti angoli del territorio, con l’intento di coinvolgere buona parte delle altre strutture attive in quest’area. L’obiettivo di Jazzer è lavorare a un unico calendario co¬mune, promosso in maniera organica e capillare su tutto il territorio regionale, con uno stretto coordinamento delle direzioni artistiche.
Arte collettiva per antonomasia, il jazz è al tempo stesso la forma musicale che più ha posto enfasi sull’unicità di ogni singola voce, diversa da tutte le altre; la pluralità e la conciliazione fra diversi sono il suo credo. Da questo concetto si vuole partire per legare la nascente rete di festival a un territorio, quello dell’Emilia-Romagna, che si distingue per la ricchezza e varietà dell’offerta artistica, musicale ed enogastronomica, oltre che per i tesori nascosti dei suoi borghi.
L’Emilia–Romagna è famosa per la sua Motor Valley. Ma altrettanto pertinente sarebbe parlare di una Jazz Valley emiliano-romagnola.
L’Emilia-Romagna è stata la culla del jazz in Italia. Bologna, oggi riconosciuta come Città Unesco della Musica, è stata la prima città ad avere una rassegna jazz di livello internazionale, una tradizione che dagli anni Cinquanta è arrivata ai giorni nostri. Con l’altro storico festival Ravenna Jazz, la programmazione continuativa del Jazz Club Ferrara e l’estensione sul territorio che Crossroads ha raggiunto in oltre vent’anni di attività, si può affermare che l’Emilia-Romagna sia a pieno titolo la regione del jazz. Creare un brand legato alla cultura del jazz in regione appare quindi come un’opportunità di crescita e promozione, tanto per le produzioni originali emiliano-romagnole quanto per la valorizzazione della nostra storia.
Seguendo il principio “il tutto è più della somma delle singole parti”, Jazzer si propone, attraverso l’unione dei vari soggetti, di rafforzarli e di incrementare le loro molteplici attività. Attraverso Jazzer i progetti originali che già sono prodotti dai singoli partner potranno ricevere una più estesa diffusione regionale e nazionale, anche attraverso il canale di JIP – Jazz Italian Platform, di cui BJF e Jazz Network sono co-fondatori (di JIP fanno parte, tra gli altri, Umbria Jazz, Veneto Jazz, Roma Jazz Festival, Jazz Club Ferrara, Camera Jazz Club di Bologna...).
Jazzer, oltre a incrementare il pubblico regionale attraverso una maggiore promozione degli eventi, punta ad ampliare anche quello nazionale e internazionale. In qualsiasi momento dell’anno, gli appassionati di jazz che vorranno visitare l’Emilia-Romagna potranno trovare eventi più che meritevoli del chilometraggio fatto per assistervi. Un’ulteriore spinta verrà offerta dalla rete di Europe Jazz Network di cui Jazzer farà parte; rete che, è bene ricordarlo, è nata in Emilia-Romagna e raccoglie ben 164 associati di prestigio distribuiti in tutta Europa.
Il rapporto jazz-turismo non è certo una novità. Jazzer non punta a un richiamo di massa per un evento di pochi giorni, bensì a un flusso continuo e distribuito in ogni angolo della regione, che ne valorizzi anche i piccoli e magnifici borghi o le città altrimenti trascurate.
Già il festival Crossroads, presente su tutto il terri¬torio regionale, con i suoi oltre venti comuni grandi e picco¬li coinvolti, costituisce una ricca mappa di partenza. Si punterà alla creazione di un’offerta che leghi turismo ed eventi musicali attraverso la collaborazione dei tour operator e la realizzazione di pacchetti turistici ‘su misura’. L’obiettivo è anche quello di ‘approfittare’ del turismo di massa generato dalle grandi città, portandolo a diffondersi lungo tutta la rete dei luoghi coinvolti.